Come agisce e cosa provoca
L’Helicobacter pylori è un batterio in grado di colonizzare cronicamente la mucosa gastrica e duodenale ed è correlato all’insorgenza di gastrite antrale di tipo B (la forma più diffusa di gastrite, dovuta principalmente ad agenti esterni come batteri, virus, alcol) seguita in una variabile percentuale di soggetti, dall’insorgenza di ulcera gastrica e di ulcera duodenale.
La colonizzazione da parte dell’Helicobacter pylori è correlata dal punto di vista epidemiologico, all’insorgenza di adenocarcinoma gastrico che è una delle più comuni forme di cancro nella specie umana.
L’infezione umana tende a cronicizzare in assenza di terapia, in quanto meno dell’1% dei soggetti infetti riesce ad eliminare spontaneamente il microrganismo. Esistono fattori predisponenti individuali genetici sia nella fase di attecchimento del batterio, sia nella sua evoluzione.
Come l’Helicobacter pylori provoca la gastrite cronica
Helicobacter pylori si localizza a livello gastrico perché possiede sulla sua membrana dei recettori specifici per le cellule della mucosa gastrica, il legame batterio-cellula gastrica, determina una forte risposta anticorpale autoimmune che può contribuire al danno della mucosa, oltre all’azione citotossica indotta dalla produzione di citotossine; inoltre il batterio riesce a proteggersi dalla estrema acidità dell’ambiente gastrico, un ambiente generalmente ostile per la maggior parte dei batteri patogeni per l’uomo.
Sintomi
Il classico sintomo dell’ulcera gastroduodenale è il bruciore allo stomaco, in particolare nella parte alta dell’addome. Può presentarsi in qualsiasi momento della giornata, durare brevi istanti ma anche diverse ore.
E’ più facile che insorga a stomaco vuoto, lontano dai pasti e di primo mattino. Altri sintomi, seppur rari sono la mancanza di appetito, nausea e vomito. Talvolta l’ulcera può sanguinare e, sul lungo periodo, indurre anemia.
Modalità di trasmissione
La modalità di trasmissione è verosimilmente quella orale, o oro-fecale interumana, dove per trasmissione oro-fecale si intende che l’agente infettante entra nell’organismo attraverso la bocca e viene eliminato dai soggetti malati o portatori con le feci.
Tuttavia, le modalità con cui l’Helicobacter si trasmette sono ancora sconosciute e attualmente l’uomo è l’unico serbatoio noto di questo batterio.
Altre possibili vie di contagio sono il contatto con acque o con strumenti endoscopici contaminati, ma non esistono ancora dati definitivi al riguardo.
Diagnosi
La presenza di Helicobacter pylori può essere dimostrata mediante:
- esame microscopico di campioni bioptici di mucosa gastrica o isolamento colturale dallo stesso tipo di materiale.
- un’alternativa diagnostica alle metodiche invasive che prevedono il prelievo bioptico di frammenti di mucosa gastrica, è rappresentata dal test del respiro o breath test che si basa sul fatto che l’ureasi di Helicobacter pylori produce nell’idrolisi dell’urea, anche acqua e CO2 e che quest’ultima viene assorbita in circolo e quindi eliminata attraverso i polmoni con il respiro.
Il test si esegue somministrando per os (somministrazione orale) ai pazienti una piccola quantità di urea contenete dei marcatori, carbonio13 e carbonio14, e misurando dopo 30 minuti la presenza di CO2 radioattiva nel repsiro (che si osserva solo in presenza di colonizzazione gastrica da Helicobacter pylori).
- la ricerca nel siero di anticorpi anti Helicobacter pylori mediante tecniche di immunoenzimatica è largamente usata a scopo diagnostico ma i risultati che si ottengono soffrono spesso di modesta specificità.
Terapia
Di norma i regimi terapeutici consigliati per l’eradicazione e dell’infezione, seguita dalla scomparsa di quasi il 100% delle ulcere duodenali e di oltre l’80 % delle ulcere gastriche, comprendono un trattamento con antibiotici, amoxicillina, metronidazolo, tetraciclina o claritromicina per 1-2 settimane, più un inibitore della produzione di acidi come ad esempio omeprazolo per 3-4 settimane per alleviare i fastidi.
Prospettive di vaccinazione
Attualmente non esistono vaccini per la prevenzione della infezione.
Manifestazioni cutanee:
Alcune osservazione hanno fatto avanzare l’ipotesi che l’infezione da Helicobacter pylori sia associata con la presenza di “Rosacea” un’affezione dermatologica di frequente riscontrata in soggetti infetti e caratterizzata da eritemi persistenti o transitori al centro del viso, ma l’effettivo nesso eziologico rimane ancora da dimostrare.
Conclusioni
In presenza di sintomatologia di tipo gastrointestinale, si consiglia di non abusare di farmaci inibitori della pompa protonica, perché un uso sconsiderato può peggiorare la condizione di iperacidità gastrica; piuttosto si consiglia di rivolgersi ad un medico specialista gastroenterologo, che eseguirà una visita specialistica appropriata volta alla ricerca della causa del disturbo.
a cura della Dottoressa Claudia Lo Magno
Biologo Nutrizionista Specialista in Microbiologia e Virologia