La Candidosi e i diversi quadri morbosi
La candidosi è un‘infezione che si instaura in seguito alla proliferazione di miceti (funghi) del genere candida in particolare C.albicans.
I miceti sono abituali commensali della cute e delle mucose delle cavità naturali dell’uomo, però in particolari condizioni possono comportarsi da patogeni opportunisti provocando lesioni che possono interessare diversi distretti come: mucose, cute, unghie e organi profondi.
Sulla base dei diversi distretti interessati possiamo avere diversi quadri morbosi:
- mughetto nella cavità orale;
- vulvovaginiti;
- intertrigine ossia dermatite essudativa favorita dallo sfregamento di superfici cutanee contrapposte;
- onicomicosi nelle unghie di mani e piedi;
- pneumopatie, pielonefriti e forme disseminate causando quadri clinici gravi.
Oltre a Candida albicans che è la specie più frequentemente isolata nei casi di candidosi, una significativa patogenicità è riconosciuta per altre specie quali: C.tropicalis, C.Krusei, C.kefyr, C.glabrata , etc.
In condizioni fisiologiche la candida risiede insieme ad altri microrganismi nell’apparato gastrointestinale contribuendo al mantenimento della microflora intestinale, e quindi allo stato di salute dell’individuo.
Tali microorganismi possono essere distinti in:
- batteri anaerobi come Clostridi, Batteroidi e Bifidobatteri;
- batteri aerobi come Enterobatteri, Enterococchi, Lattobacilli e Stafilococchi;
- miceti come Candida.
Le funzioni della microflora intestinale sono svariate:
- produzione di enzimi, fondamentali per i processi digestivi;
- sintesi di vitamine come la vitamina K e le vitamine del gruppo B;
- modulazione del sistema immunitario intestinale;
- regolazione della motilità del tubo digerente;
- regolazione del pH dell’ambiente gastrointestinale.
L’equilibrio tra i batteri presenti nell’intestino, quindi, è alla base di una corretta funzione intestinale e viene definita EUBIOSI, ed è garantita dalla presenza in alta percentuale di batteri probiotici cioè Bifidobatteri e Lattobacilli.
La Disbiosi intestinale
La condizione opposta è definita Disbiosi intestinale ed è una condizione clinica caratterizzata da un’alterazione della normale flora batterica intestinale, cioè una diminuzione dei probiotici con aumento dei batteri opportunisti come Escherichia coli, Bacteroides, Eubacteria, Clostridium e Candida. L’alterazione della flora batterica intestinale provoca putrefazione e conseguente formazione di sostanze tossiche per l’organismo come indolo, scatolo, fenolo, ammoniaca, cadaverina e putrescina.
Sintomi e comportamenti a rischio
I sintomi della disbiosi possono essere svariati come:
- gonfiore addominale;
- stitichezza, coliti o diarrea;
- stanchezza;
- cattiva digestione;
- meteorismo;
- colon irritabile;
- suscettibilità alle infezioni dovuta alla diminuzione delle difese immunitarie;
- candidosi nell’intestino;
- vaginiti e cistiti;
- nervosismo, ansia, disturbi del sonno, cambiamenti dell’umore.
Alla base dei cambiamenti nella microflora intestinale ci sono una serie di comportamenti a rischio:
- alimentazione scorretta per esempio iperproteica, ricca di zuccheri, iperlipidica, povera di fibre;
- allergie alimentari non trattate;
- abuso di farmaci, in particolare abuso di antibiotici;
- minore regolarità intestinale, dovuta a malassorbimento o infezione intestinale;
- stress eccessivo;
- funzioni immunitarie indebolite;
- ph alterato.
Il Trattamento della disbiosi intestinale
Il trattamento della disbiosi intestinale non deve essere volta all’eliminazione del sintomo, ma va primariamente ricercata la causa che ha scatenato tale condizione di disequilibrio, quindi in presenza di alcuni sintomi sopracitati occorrerà rivolgersi al proprio medico.
Generalmente si consiglia la somministrazione di probiotici e prebiotici in aggiunta a antibiotici o antimicotici e una corretta alimentazione, con lo scopo di ridurre le condizioni favorevoli alla moltiplicazione dei microrganismi opportunisti.
Il trattamento nutrizionale consiste nella dieta a carboidrati specifici che rompe il circolo vizioso consentendo di assumere solamente carboidrati facilmente digeribili e totalmente assorbiti dal duodeno rendendoli inaccessibili ai batteri distali, in quanto si ipotizza che lo squilibrio e la crescita eccessiva di microrganismi sia dovuta a disaccaridi non digeriti .
Cosa mangiare e cosa non
Alimenti non consentiti:
- disaccaridi come saccarosio e lattosio;
- amidi dei cereali come grano e riso e, amidi dei legumi;
- verdure amidose come le patate;
- cibi raffinati di tipo industriale;
- evitare i lieviti come pane e pizza nel caso specifico della candidosi
Alimenti consentiti:
- zuccheri semplici come il glucosio e il fruttosio presenti nel miele nella frutta e in alcune verdure;
- latticini delattosati.
a cura della Dott.ssa Claudia Lo Magno
Biologo Nutrizionista specialista in Microbiologia e Virologia