Mai rimandare gli accertamenti
Sono di assai frequente riscontro in senologia. Si tratta di addensamenti del tessuto mammario, di varia natura, che si contraddistinguono per le loro caratteristiche dal tessuto mammario normale. La mammella è costituita da: cute, tessuto adiposo (grasso), tessuto connettivo e tessuto ghiandolare.
E’ una ghiandola esocrina cioè a secrezione esterna (nella donna produce latte e lo espelle con la suzione). E’ presente sia nella donna che nell’uomo. La sua struttura può assomigliare ad un grappolo d’uva: è composta da acini correlati al tubulo escretore, acini e tubuli sono riuniti in lobuli a loro volta raggruppati in lobi (15-20). I tubuli escretori in numero pari a quello dei lobi confluiscono nei dotti galattofori o lattiferi che sboccano al capezzolo. La mammella ha una vascolarizzazione arteriosa, venosa e linfatica, non ha una muscolatura propria ma poggia sul muscolo grande pettorale. Non esiste né una forma né una misura ottimale della mammella, queste possono essere influenzate dalla costituzione, età, portamento e situazione ormonale della donna. Spesso il seno è asimmetrico, circa l’80% delle donne ha uno dei seni più grosso, più alto o più basso dell’altro. Questi dati sono fisiologici (normali) e non devono preoccupare (salvo casi particolari).
La struttura della mammella si modifica nel corso della vita. Nelle giovani donne prevale la componente ghiandolare che raggiunge il massimo sviluppo con la gravidanza e l’allattamento. Con il passare degli anni la componente ghiandolare subisce una involuzione (regredisce), infine in menopausa prevale il tessuto adiposo.
In genere il nodulo mammario è scoperto dalla donna sia volontariamente (con autopalpazione) che occasionalmente (nel lavarsi,vestirsi, etc.) oppure può essere riscontrato dal medico in occasione di una visita di controllo o dallo specialista (ginecologo, senologo). In ogni caso il suo riscontro determina sempre paura e preoccupazione nella donna in quanto essa teme che si tratti di un tumore maligno. Ciò può portarla spesso a ritardare l’esecuzione degli accertamenti diagnostici, dato molto negativo perché, in caso di malignità, le possibilità di guarigione sono direttamente correlate alla precocità della diagnosi.
Caratteristiche generali dei noduli mammari
I noduli mammari possono trovarsi in qualsiasi parte della mammella o anche in entrambe le mammelle. La loro consistenza è variabile: dura, molle,elastica. Possono essere mobili o fissi, con contorni regolari, netti e lisci oppure con margini irregolari e frastagliati. Alla palpazione possono essere dolenti o indolenti. La cute che li ricopre può essere normale o alterata, talora arrossata e/o calda, vascolarizzata (con molti vasi sanguigni) o senza vascolarizzazione evidente.
Già le caratteristiche strutturali dei noduli mammari possono orientare verso la loro benignità o malignità.
In generale si può dire che un nodulo duro, fisso, aderente alla parete toracica, con margini irregolari orienta verso un carcinoma. In questo caso possono coesistere retrazione della cute e capezzolo e presenza di ghiandole ascellari ingrossate (nell’ascella è situata una delle stazioni linfatiche della mammella). Viceversa un nodulo mobile, liscio, con margini regolari orienta verso una formazione benigna. Alcuni noduli mammari hanno caratteristiche intermedie e vengono definiti sospetti.
Un fattore che occorre considerare è l’età della donna. Fra i 20 e i 30 anni sono più frequenti i fibroadenomi (benigni), fra i 30 e i 50 anni le cisti, oltre i 50 anni più frequentemente si tratta di noduli mammari maligni. Il criterio età però non è assoluto.
Classificazione dei noduli
Fibroadenoma
E’ una formazione benigna più frequente nelle donne giovani (20-30 anni). E’ un nodulo (1-3 cm) mobile, liscio, duro elastico, ben delimitato. In genere indolente talvolta può dare dolore, il suo accrescimento può essere rapido, è singolo o formato da più noduli (fibroadenomatosi multipla). La sua origine è spesso legata ad alterazioni ormonali. E’ raro che i fibroadenomi evolvano in patologia maligna.
Tumore filloide
Raro, nodulare (4-5 cm), molto simile al fibroadenoma. Può essere: benigno, borderline, maligno. Deve essere sempre asportato, anche se benigno, perché può degenerare.
Adenosi sclerosante
Si manifesta specie fra i 20 e i 35 anni come nodulo di consistenza aumentata e poco delimitabile. Può essere confusa con il carcinoma.
Cisti
Rappresenta la tipologia più comune di nodulo e si riscontra specie nelle adolescenti e donne giovani. Ha una forma rotondeggiante, dimensione variabile, consistenza generalmente molle per il contenuto liquido o di grasso, indolente o dolente se infiammata. La localizzazione è in una sola o entrambe le mammelle, può essere singola o multipla (grappolo). Un tipo particolare di cisti è quella lattifera che si manifesta nelle donne che allattano o nel periodo successivo. Le cisti non determinano preoccupazione ma vanno controllate.
Mastopatia fibrocistica
Da alcuni chiamata displasia mammaria benigna): è una patologia benigna frequente fra i 30 ed i 55 anni, generalmente dovuta a fluttuazioni ormonali. E’ frequentemente multinodulare e bilaterale, i noduli sono lisci, ben delimitabili, ricoperti da cute regolare, dolenti in fase premestruale. Generalmente non ha un’evoluzione maligna ma occorre tenerla sotto controllo.
Steatonecrosi
Dovuta a traumi del tessuto adiposo del seno. Con il tempo si formano noduli fibrosi.
Papilloma intraduttale
Si manifesta fra i 20 ed i 65 anni, nel 75% dei casi si tratta di un nodulo mobile situato sotto il capezzolo che secerne in modo intermittente un liquido ematico o di colore verdastro. Va controllato.
Noduli mammari maligni
Rappresentano in circa l’80% il segno iniziale più frequente del carcinoma mammario. Le caratteristiche di questi noduli sono già state esposte.
Accertamenti diagnostici
Ecografia Mammaria
E’ una tecnica radiologica che utilizza gli ultrasuoni cioè onde sonore ad alta frequenza. I tessuti rifrangono gli ultrasuoni a seconda della loro densità. Trova indicazione nelle donne giovani in cui il seno è denso In caso di nodulo mammario serve a distinguere se è solido o contiene liquido e dà indicazioni sulle sue caratteristiche.
Mammografia
Esame radiografico a bassa intensità, di gran rilievo nella diagnostica senologica. Generalmente si esegue oltre i 40 anni a cadenza annuale o biennale (a giudizio dello specialista in base ai fattori di rischio). L’esame permette di evidenziare tumori in fase subclinica (non palpabili), microcalcificazioni (a volte espressione di iniziale patologia maligna), in caso di noduli consente di chiarirne la natura. Spesso è associata all’ecografia mammaria.
Agoaspirato (FNAB fine needle aspiration biopsy)
Procedura semplice, ambulatoriale, eseguita con ago sottile, serve per aspirare materiale dal nodulo che verrà valutato con esame citologico (sulle cellule). Solitamente è effettuato sotto controllo ecografico per localizzare il nodulo.
Agobiopsia
Eseguita con ago più grosso che nella precedente, consente di prelevare un frustolo di tessuto per l’esame istologico. Anche questa è effettuata generalmente sotto controllo ecografico. Un tipo particolare di agobiopsia è quella effettuata con apposito strumento (es. Mammotome) provvisto di ago rotante e di un sistema di aspirazione che permette di prelevare più frustoli e quindi effettuare su questi un esame più accurato.
Biopsia Escissionale
Si preleva in anestesia generale o locale l’intero nodulo. A volte questo viene marcato con un repere metallico dal radiologo affinché il chirurgo lo reperisca con maggior facilità.
Risonanza Magnetica Mammaria (RMM)
Esame di grande importanza impiegato solo su indicazione specialistica. Permette di identificare i noduli mammari maligni in quanto questi sono diversamente vascolarizzati (perfusi di sangue) rispetto al normale tessuto mammario ed ai noduli mammari benigni.
Consigli
Se c’è il riscontro di un nodulo mammario è importante mantenere la calma perché non è detto che il nodulo sia maligno. La paura e l’ansia spesso causano un ritardo negli accertamenti.
Ogni donna deve acquisire familiarità con il suo seno e si deve rendere conto che esso può subire dei cambiamenti nel ciclo mestruale e/o per altre influenze ormonali. Per questo motivo il riscontro di noduli può essere ancora fisiologico.
Se c’è il riscontro di un nodulo deve prendere al più presto un appuntamento con il proprio medico (di famiglia o specialista).
Cercare di ricordare quando ci si è accorti del nodulo, se c’è stato riscontro di altri noduli mammari nel passato, se qualcuno della famiglia è stato o è affetto da carcinoma mammario, se è mai comparsa secrezione dal capezzolo, se c’è stato dolore mammario anche in passato (non remoto). Queste domande verranno fatte dal medico ed è bene essere preparati a rispondere.
Nel caso che il nodulo mammario risulti benigno continuare ad essere vigile ed attenta. Proseguire gli esami di screening consigliati dallo specialista.
Anche l’uomo deve sapere che il riscontro di un nodo mammario non va trascurato, in genere tende ad escludere il problema nella convinzione che solo la donna possa essere colpita da carcinoma mammario. Per tale ragione per l’uomo la diagnosi è spesso tardiva. Il carcinoma della mammella maschile è una neoplasia molto rara, rappresentando l’1% dei tumori della mammella, generalmente sono colpiti gli uomini di 60-70 anni.
Per quanto riguarda la terapia del nodulo mammario ovviamente varia a seconda della natura del nodulo. Per questa si rimanda ad altra trattazione.
E.L.