Sono maggiormente colpite le donne
La Sindrome dell’Intestino Irritabile (SII) rientra nel gruppo dei disturbi funzionali dell’intestino; tali disturbi sono caratterizzati da una combinazione di sintomi ricorrenti e cronici e dall’assenza di alterazioni strutturali. La diagnosi, quindi, si basa sulla sintomatologia e sulla esclusione di patologie organiche.
Si può porre diagnosi di sindrome dell’intestino irritabile e, in assenza di patologie organiche, nel corso di un anno e per almeno 12 settimane anche non consecutive sono stati presenti dolore o fastidio intestinale ed è alleviato dalla evacuazione di feci o di gas intestinali. Le donne sono più colpite degli uomini nel rapporto di 2:1 con una età compresa tra i 30 e i 50 anni.
Sintomi e cause
I sintomi che in maggior misura supportano la diagnosi sono:
- più di 3 evacuazioni al giorno;
- consistenza delle feci alterata (feci dure, a biglia, liquide o acquose);
- disturbi della defecazione (senso di urgenza, sforzo eccessivo, sensazione di svuotamento incompleto);
- presenza di muco nelle feci;
- meteorismo.
Il colon irritabile è una delle cause più ricorrenti nelle visite dei medici di base ed è tra le affezioni che trova meno soluzioni sia perché non esistono esami strumentali specifici che consentano di fare diagnosi certa, sia perché l’assenza di danno d’organo limita l’efficacia degli interventi.
Riguardo alle cause, molto spesso nei pazienti affetti da questa patologia, sono presenti alterazioni della motilità intestinale. Inoltre si evidenzia una aumentata sensibilità a livello dell’ileo, del colon e del retto ai pasti, distensione delle pareti intestinali, eventi stressanti e forti emozioni. Sebbene i fattori psicologici non possono essere considerati come causa della Sindrome dell’Intestino Irritabile, la loro implicazione non è da trascurare in quanto gli eventi stressanti possono aggravare i sintomi; inoltre tra i pazienti con Sindrome dell’Intestino Irritabile è maggiore la compresenza di patologie quali l’ansia, depressione, disturbi del sonno e dell’umore.
Riassumendo, la Sindrome dell’intestino Irritabile comprende alterazioni della motilità e sensibilità intestinale e il disturbo può essere accompagnato da una marcata ipersensibilità a fattori psicologici di varia natura.
Indagini, dieta e trattamento della Sindrome dell’Intestino Irritabile
Nei pazienti con più di 45 anni è necessario condurre indagini più approfondite rispetto alla semplice anamnesi ed esame obiettivo, specie per familiarità di cancro al colon, improvvisa comparsa dei sintomi, dolore notturno, febbre, perdita di peso, progressivo aggravamento dei sintomi.
In questi casi il medico specialista deciderà quali delle seguenti indagini effettuare: analisi del sangue, esame delle feci con ricerca di sangue occulto, colonscopia, ecografia addominale, breath test, prove allergiche per antigeni alimentari.
La maggior parte dei pazienti con Sindrome dell’Intestino Irritabile lamenta sintomi di lieve o media intensità che non sconvolgono le attività quotidiane. Il trattamento, per questi soggetti, si basa sulla gestione di una alimentazione corretta. Tenuto conto che spesso pasti abbondanti provocano fastidio, sarebbe opportuno frazionare l’alimentazione giornaliera in 3 pasti principali e 2 spuntini. Talvolta può accadere che alcuni alimenti siano causa di disturbi come i cibi grassi, legumi che provocano la formazione di gas intestinali, caffè, alcol, lattosio.
Per evitare restrizioni ingiustificate da parte del paziente, sarebbe opportuno che questi si munisse di diario alimentare da compilare per almeno 3 settimane dove segnalare i momenti in cui sono comparsi i sintomi o si sono aggravati e tutti i momenti di stress emotivi. In questo modo si possono avere informazioni più precise del ruolo dei diversi fattori (psicologici e alimentari, prima di pianificare gli opportuni adattamenti dietetici).
Sebbene nella forma stitica di sindrome dell’Intestino Irritabile le fibre alimentari sembrino dare giovamento, ragionevoli dubbi rimangono sull’impiego delle fibre alimentari nei pazienti per i quali il disturbo è la diarrea; in entrambi i tipi di pazienti, comunque, queste possono provocare aumento del dolore e del meteorismo.
Da preferire in ogni caso la fibra solubile (psillio, metilcellulosa) purché si tenga conto della variabilità della risposta individuale. Può essere utile tenere a mente che la motilità intestinale è favorita dall’esercizio fisico e da un buono stato di idratazione (almeno un litro e mezzo – due litri di acqua al giorno).
I trattamenti farmacologici sotto prescrizione controllo medico per dolore, spasmi e meteorismo sono generalmente gli antispastici; per la stipsi si ricorre ai lassativi; per la diarrea la loperamide mentre per alcune tipologie di pazienti sono indicati ansiolitici e antidepressivi.