E’ importante tenerla sotto controllo
L’asma è una malattia cronica dei bronchi relativamente molto comune. Si stima che ad oggi, si possa ritenere affetto il 4-5% della popolazione. Fortunatamente le moderne conoscenze mediche e i protocolli farmacologici sviluppati per ogni diverso livello di patologia, riescono a renderla di facile controllo garantendo una buona qualità di vita ai soggetti che ne soffrono: i casi che hanno mostrato alterazioni irreversibili della funzionalità respiratoria erano contemporaneamente esposti ad altri stimoli dannosi, come il fumo di sigaretta. Ciò potrebbe spiegare l’evoluzione nefasta della malattia.
Il fumo di sigaretta, già condannato per svariate patologie, è infatti molto pericoloso per i soggetti asmatici ed è scientificamente associato alla comparsa di un maggior numero di affetti da patologia, maggiore gravità e minore risposta alle terapie farmacologiche.
L’asma, nelle sua forma tipicamente episodica, cioè caratterizzata da periodi silenti e periodi di fasi acute, con un’aumentata reattività di trachea e bronchi a diversi stimoli comporta, a livello meccanico, un restringimento delle vie aeree e il presentarsi delle tipiche manifestazioni cliniche come sibili e tosse. La durata degli “attacchi” può essere estremamente variabile, da minuti a ore: generalmente sono di breve durata e, al loro cessare, il paziente appare completamente ristabilito.
Quando i sintomi si presentano con maggiore intensità e durata (giorni/settimane), si parla di stato di male asmatico ed è assolutamente necessario rivolgersi ad un centro attrezzato per appropriata assistenza.
Può insorgere a qualsiasi età ma è molto comune nei giovani sotto i 10 anni. Spesso gli attacchi sono scatenati da stimoli di varia natura e si dividono in 7 gruppi:
- allergeni;
- farmacologici,
- ambientali;
- occupazionali;
- infettivi;
- correlati all’esercizio fisico;
- psichici.
Può essere molto difficile riconoscere le cause che scatenano un attacco di asma bronchiale soprattutto quando concorrono nello stesso momento. Proprio per questo la malattia viene definita eterogenea e, a scopi puramente epidemiologici e clinici, si usa suddividere le varie forme in base ai principali stimoli che sono in grado di scatenare gli episodi acuti o che comunque sono associabili ad essi.
Come si effettua la diagnosi di asma
Può essere molto facile identificare un soggetto asmatico anche dai soli dati clinici, così come molto complicato per le forme più subdole; i mezzi a disposizione del medico sono:
- emogasanalisi;
- RX torace;
- prove di funzionalità respiratoria;
tutto questo completa un quadro che deve necessariamente comprendere un’accuratissima raccolta anamnestica (la storia clinica del soggetto), e un attentissimo esame obiettivo.
Certamente l’atopia, ossia la predisposizione di alcuni a sviluppare reazioni anafliattiche, nei pazienti già soggetti a fenomeni di natura allergica quali rash cutanei, eczemi, riniti, orticarie etc., è indicativa di asma di tipo allergico: eseguendo delle analisi specifiche, come la conta delle IgE (Immunoglobuline di tipo E) sieriche, si evidenzieranno valori elevati. Nei soggetti con asma senza caratteristiche allergiche e con valori di IgE normali, invece, si parlerà di asma idiosincrasico.
Entrambi i gruppi condividono la manifestazione che maggiormente rivela l’asma: l’abnorme reattività dei tessuti di bronchi e trachea. Lo stato di infiammazione provoca edema, aumento della produzione di muco e conseguente difficoltà, da lieve a severa, nella respirazione.
La diagnosi di questa malattia è molto facile quando eseguita da personale medico competente; in particolare si valuterà la presenza delle tre manifestazioni cliniche tipiche dell’asma: dispnea (cioè difficoltà al respiro con senso di costrizione), tosse e respiro sibilante. Quando l’attacco di asma arriva alla sua risoluzione si può verificare la comparsa di tosse con produzione di muco vischioso e denso, anche di forma cilindrica.
Farmaci e norme comportamentali
E’ conveniente allontanare tutti i fattori che favoriscono l’insorgere degli attacchi di asma bronchiale evitando in particolare fumo attivo e passivo, convivenza con animali, agenti chimici irritanti, etc.
I farmaci attualmente disponibili per la terapia asmatica, solo su prescrizione medica e dopo attenta valutazione del caso, si suddividono in due grandi gruppi con la funzione di:
- limitare la contrazione e quindi la diminuzione di volume delle vie aeree della muscolatura liscia, ad azione immediata;
- prevenire e/o far regredire l’infiammazione dei tessuti, a lunga durata.
A questi vanno ovviamente associate, al bisogno, le molecole con azione broncodilatatrice con indicazioni, tempi di reazione e durata terapeutica differenti. Per ogni paziente asmatico, infatti, viene studiato un protocollo di trattamento specifico secondo la severità della patologia. Questi verranno inoltre istruiti circa i comportamenti da adottare al presentarsi di qualsiasi circostanza.
In caso di attacco acuto il soggetto asmatico va tenuto tranquillo, idratato e a riposo, senza ricorrere a farmaci sedativi di alcun tipo. Dove possibile, vanno evitati ambienti secchi e le vie aeree vanno comunque umidificate. E’ necessario controllare, soprattutto nei casi pediatrici, che i soggetti asmatici abbiano sempre con loro i farmaci prescritti (ad esempio, il “puff”) e che siano ben istruiti sul come utilizzarli.